Gelosia. Come gestire la gelosia dopo la fine di una relazione con la Terapia Breve?
Giorgia (nome di fantasia) è una ragazza di circa quarant’anni che poco tempo prima è stata lasciata dal ragazzo dopo una tormentosa relazione.
Dice di sentirsi depressa, sfiduciata e preoccupata. Le dico che è normale sentirsi un po’ giù dopo la fine di una relazione, ma ho la sensazione che ci sia dell’altro che lei non mi sta ancora dicendo.
Perché preoccupata? Cosa la preoccupa? Ci vuole un po’ di tempo (e palate di fiducia) prima che lentamente lei decida di aprirsi un po’ di più.
Ci vogliono almeno tre sedute prima che lei si permetta di iniziare a pensare che sì, può fidarsi di me al punto da raccontarmi qualcosa in più di lei. Capisco finalmente cosa la preoccupa.
Giorgia teme di “finire come la volta precedente”, quando cioè in seguito alla separazione da un precedente compagno, si era chiusa in casa per molti mesi perdendo lavoro, relazioni interpersonali e guadagnando una decina di chili in cambio.
In quel periodo Giorgia aveva sovvertito le normali consuetudini della vita di tutti i giorni. Dormiva di giorno e stava sveglia di notte. Le rare volte che si concedeva di uscire, sempre di notte, si sentiva in forte disagio. Viveva come “all’interno di un pozzo oscuro”.
Chi non sarebbe spaventato, chi non chiederebbe aiuto se fosse tormentato dal terrore di ripiombare in uno simile stato? E così, eccoci qui. Io e lei. A guardarci negli occhi come a dire, e adesso?
Ed è in quel momento che la più banale delle domande mi permette di apprendere un dettaglio fondamentale. Le chiedo, cosa vedi nel tuo futuro? Lei mi guarda con un’aria incuriosita, quasi come se non afferrasse il senso della domanda.
Beh, sì, tutti noi visualizziamo con gli occhi della nostra mente il passato così come il futuro. A questo punto mi sembra interdetta. Guarda a destra, poi a sinistra, poi infine mi dice che teme di non essere “normale”. Teme di essere presa per “pazza” a dire quel che sta per dire.
Non la incoraggio a parlare, le lascio il suo tempo per decidere quando è ora di dirmelo. Non passa molto tempo, in verità. Mi confessa, proprio mi confessa che lei a differenza della maggior parte delle persone non vede una singola immagine del futuro, ma è come se avesse sei televisori su cui sono proiettati contenuti diversi. Alla faccia dell’on demand!
Così, quando Giorgia è contenta e felice, può vedere sei contenuti che la fanno stare bene. E com’è fin troppo ovvio, quando invece si sente giù, allora proietta sei contenuti veramente miserabili.
Certo che molte persone direbbero che sei strana davvero, le dico in tono scherzoso, ma quel che vedo io è una straordinaria abilità che mi domando in che modo puoi usare a tuo vantaggio?
Questa domanda ha l’effetto netto di un piccolo cataclisma. In effetti, mi confessa Giorgia, non aveva mai pensato di poterci fare qualcosa di buono e positivo con quella roba.
Ebbene, proviamo insieme qualche “trucchetto” che possa aiutare Giorgia a prendere maggiormente controllo della sua mente. La aiuto ad immaginare di avere sei telecomandi con i quali può ingrandire o rimpicciolire l’immagine, metterla in bianco e nero, o più semplicemente cambiare canale.
La aiuto ad impostare nuovi programmi tv che trasmettano cose per lei più interessanti come un canale fitness (vuole guadagnare un po’ di tono muscolare), un canale per il miglioramento delle relazioni interpersonali, un canale dedicato al suo ex (in cui lo può visualizzare all’interno di un piccolo pozzo oscuro), varie e eventuali.
Ci vuole un po’ di tempo prima che Giorgia si permetta di iniziare a ripensare a sé stessa nella progettualità del suo futuro.
Circa un mese e mezzo dopo incontra un altro ragazzo con cui inizia cautamente una relazione.
Giorgia è stupita di sentirsi così presto libera di potersi pensare con un’altra persona a fianco. Mi dice che recentemente si è accorta che il pozzo nel quale aveva immaginato di mettere il suo ex è vuoto ormai.
Chissà dove sarà finito, mi dice.